La fertirrigazione in post-trapianto del pomodoro da industria

Il pomodoro da industria è una coltura con un elevato potenziale produttivo. Per sfruttare al meglio questa sua caratteristica è importantissimo nella fase di post-trapianto “far partire” le piantine al meglio assicurando un attecchimento ottimale.

Le fasi successive al trapianto sono molto delicate e il pomodoro necessita di una nutrizione specifica ed equilibrata in modo da stimolare la radicazione e, allo stesso tempo, creare le condizioni per un ideale sviluppo della parte aerea della pianta.

Per fare ciò è indispensabile conoscere come avviene la crescita del pomodoro durante i primi 20-25 giorni dal trapianto. Come si vede dai grafici di figura 1 e 2, dopo il trapianto lo sviluppo della superficie fogliare (accumulo di sostanza secca e lo sviluppo della massa aerea LAI) procede lentamente infatti, dopo 20-25 giorni abbiamo circa il 10% di copertura del suolo. Questo perché la pianta è impegnata a sviluppare l’apparato radicale e a creare le “fondamenta” su cui svilupparsi al meglio e produrre.

Durante questo delicato momento è importante fornire nutrienti che favoriscono la crescita radicale (soprattutto i capillari) e rinforzano la pianta al fine di avere una base solida e resistente su cui in seguito stimolare la crescita vegetativa.

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Fig. 1 Accumulo sviluppo sostanza secca aerea - Fig. 2. Sviluppo superficie fogliare - fonte: Pomodoro da industria – modelli. Francesco Tei, Univ. degli studi di Perugia
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Figura 3 %assorbimento dei nutrienti - fonte: Pomodoro da industria – modelli. Francesco Tei, Univ. degli studi di Perugia

Come possiamo vedere, nelle prime 3 settimane dopo il trapianto sono indispensabili in ordine di importanza:

  • Fosforo: il 45% è assorbito nelle prime 3 settimane dopo il trapianto (con il picco di assorbimento nella prima settimana)
  • Azoto, potassio, magnesio e calcio (picco di assorbimento tra la sesta e nona settimana)

Il fosforo è un elemento poco mobile nel suolo ed è soggetto a fenomeni di retrogradazione (immobilizzazione per precipitazione sottoforma di sali di ferro, di zinco e di calcio) pertanto, oltre a quello fornito con la concimazione di fondo, è fondamentale apportarlo con i primi interventi fertirrigui perché nelle prime fasi è richiesto dalle giovani piantine in quantità elevate.

Altro aspetto fondamentale da non trascurare è il posizionamento del fosforo: con la fertirrigazione si riesce infatti a dosare e localizzare vicino l’apparato radicale al fine di stimolare una rapida radicazione e migliorare l’attecchimento.

L’azoto, nutriente fondamentale, è richiesto in quantità modeste per i motivi citati sopra (solo il 10-15% è assorbito nelle prime 3 settimane).

Il magnesio è importante per stimolare la fotosintesi clorofilliana.

Il potassio e il calcio concorrono a rinforzare la pianta (pareti cellulari), a inspessire il colletto, favorire l’accumulo della sostanza secca (brix) e ridurre l’incidenza del marciume radicale.

La nutrizione deve quindi essere mirata, specifica e ragionata, per evitare squilibri nutrizionali.

La linea tecnica di FCP Cerea:

Fertirrigazione:

  1. Al trapianto 15 l/ha VERV N 9 + 15 l/ha B-Start 5.15
  2. Dopo 7 gg.: 15 l/ha VERV N 9 + 10 l/ha LEAF P-Ca + 5 l/ha Nano.T Fe
  3. Dopo altri 7-10 giorni: 15 l/ha VERV N 9 + 10 l/ha LEAF P-Ca
  4. Dopo altri 7 giorni: 15 l/ha VERV N 9 + 20 l/ha Calcito + 25 kg /ha di Nitrato di calcio+ 2 l/ha Proser Mn Zn
  5. Dopo 15-20gg (6°-7° settimana dopo il trapianto) 15 l/ha di VERV N 9 + 10 l/ha Calcito + 50kg/ha di Nitrato di calcio+ 1 l/ha Proser Mn Zn

 In terreni salini, sodici, calcarei (terreni “bianchi”): aumentare le dosi di Calcito a 30 l/ha alla 3° fertirrigazione e a 20 l/ha alla 4 fertirrigazione  

Applicazioni fogliari:

  1. Dopo il trapianto: 1 kg/ha GIOVE BIO GOLD + 2 L/ha LEAF P-Ca.
  2. Dopo altri 7 giorni: 1,5 l/ha NANO.T Cu + 2 l/ha LEAF P-Ca.

Queste applicazioni assicurano un’equilibrata nutrizione finalizzata alla radicazione e al rinforzo della pianta in modo da avere una corretta spinta vegetativa con piante forti e resistenti.

Allo stesso tempo migliorano la struttura del terreno e creano un habitat ideale per l’assorbimento dei nutrienti (tutti i prodotti sono a pH acido) e per la proliferazione dei microrganismi utili del suolo.