Durante le tre giornate si sono alternati diversi interventi di professori universitari e ricercatori provenienti da diversi parti del mondo: India, Australia, Sud Africa, USA, Germania, Polonia, Inghilterra, Brasile, Spagna, Cipro, Portogallo, Italia. Il convegno è stato articolato in 5 diverse sessioni:
- Nanomateriali emergenti e nanotecnologie verdi
- Nanotecnologia per l'agricoltura sostenibile
- Nanosensori e nanodispositivi nell'agricoltura
- Interfaccia tra biologia vegetale e nanotecnologia
- Nanotossicità e interazioni tra nanomateriali e microrganismi
L’applicazione delle nanotecnologie nel settore della ricerca in agricoltura è stato un tema trasversale della conferenza. L’utilizzo dei nanomateriali in altri settori produttivi e industriali è già una realtà consolidata e molto attiva: microprocessori elettronici, cosmetica, produzioni di vernici, cure mediche (drag delivery e vaccini).
L’applicazione in ambito agricolo è ancora in fase di accreditamento e le diverse università (biotecnologia e agraria) hanno iniziato ad utilizzare questa tecnologia nella ricerca di base. In particolare, l’applicazione di questa tecnologia in ambito agricolo riguarda:
- Nutrizione (biostimolanti, microelementi e macroelementi),
- Protezione delle piante da agenti patogeni (rilascio controllato di principi attivi e biocontrollo)
- Priming dei semi (nanopriming).
Il professor Alfredo Ambrosone, professore associato dell’università di Salerno, ha illustrato un'interessante applicazione di nanomateriali prodotti dalle piante (nano-vescicole extracellulari). Il lavoro di ricerca del professor Ambrosone ha messo in evidenza come questa tecnologia sia in grado di utilizzare diverse fonti da cui ottenere “nanovesvicole” delle piante. Inoltre ha illustrato come questa tecnologia possa contribuire ad aprire nuovi scenari per applicazioni agricole, biotecnologie e strategie innovative per la gestione delle malattie delle piante. (Per approfondire i dettagli del progetto visita il sito ufficiale).
In FCP Cerea è stata avviata ormai da qualche anno un'intensa attività di ricerca sui nano-fertilizzanti, che ha portano allo sviluppo di soluzioni innovative in grado di correggere carenze e clorosi, migliorando l’efficienza d’uso dei fertilizzanti
La famiglia Nano.T si è allargata con alcuni nuovi prodotti:
- Nano.T Cu BIO a base di rame, per curare carenze e preveniere danni fisiologici e meccanici anche in agricoltura biologica
- Nano.T CaPO a base di calcio, che migliora qualità e conservabilità dei frutti
- Nano.T Zn a base di zinco e potassio, che aiuta ad attenuare gli stress termici
Per scoprire tutta la famiglia Nano.T clicca qui