Agricoltura biologica: nuove sfide per il futuro

La strategia europea “Farm to Fork" ha come obiettivi la riduzione del 50% dell’utilizzo degli agrofarmaci, la diminuzione del 20% dell’impiego dei fertilizzanti chimici e al contempo aumentare la superficie agricola utilizza (SAU) destinata alle coltivazioni biologiche.

L’agricoltura biologica in Italia

Il Rapporto 2020 del Sinab (Sistema di informazione nazionale sull’agricoltura biologica) rileva un aumento del terreno destinato alle colture biologiche del 2% rispetto al 2019. L’Italia raggiunge così, negli ultimi 10 anni, 1.993.236 ettari rappresentando un aumento del 79%, con un numero di operatori pari a 80.643 e un incremento del 69%.  Solo nel 2019 l’incidenza del biologico nel nostro Paese è arrivata al 15,8% della SAU nazionale. Questi dati confermano non solo l’importanza della produzione biologica, ma anche un posizionamento dell’Italia al di sopra della media europea (nel 2018 pari all’8%).

Le colture che rappresentano oltre il 60% delle coltivazioni bio nel nostro Paese sono divise principalmente in 3 grandi categorie: prati pascolo (551.074 ha), colture foraggere (396.748 ha) e cereali (330.284 ha). Da non sottovalutare le superfici investite in biologico di olivo (242.708 ha) e vite (109.423 ha).

Tra le Regioni con il numero più elevato di operatori biologici troviamo la Sicilia con 10.569 unità, seguita della Calabria con 10.576 unità e infine la Puglia, con 9.380 unità. Altre Regioni come le Marche e il Veneto hanno registrato un aumento nell’ultimo anno del 32% e 13% rispettivamente.

Anche il consumo dei prodotti biologici ha rilevato un incremento del 4,4%, superando i 3,3 miliardi di euro (fonte ISMEA). I prodotti principali sono quelli del mercato fresco: ortaggi (+7,2%) e frutta (+2,1%). Inoltre, durante il lockdown, c’è stato un notevole aumento nell’acquisto di farine biologiche del 92%.

È evidente quindi, l’andamento verso un’altra concezione nella produzione di cibo, che si rispecchia di conseguenza anche nell’ industria della produzione di concimi.

Al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi definiti dalla EU, Cerea FCP vuole dare il suo contributo offrendo all’agricoltore una gamma di prodotti per la coltivazione biologica. Grazie alla nostra attività interna di Ricerca e Sviluppo, abbiamo lavorato intensamente per l’ottenimento di formulazioni efficaci, registrate in biologico, che garantiscano una nutrizione vegetale di altissimo livello.

Coltivare bene per mangiare meglio

La linea per il biologico sviluppata da Cerea FCP comprende prodotti divisi in tre grandi categorie: granulari/pellet, microgranulari e liquidi:

- Organic: è il nome che abbiamo dato alla nostra famiglia di prodotti granulari per il biologico. All’interno di questa linea abbiamo sviluppato formulazioni organo-minerali e organiche, di alta qualità e ideali per la concimazione di fondo e di copertura di tutte le colture.

Si caratterizzano per la presenza di azoto organico di origine biologica che garantisce una lenta cessione di questo elemento nel terreno, evitando perdite di lisciviazione e un apporto continuo nel tempo. Inoltre, forniscono sostanza organica e microrganismi che arricchiscono il suolo e ne migliorano la struttura.

- Power: all’interno di questa gamma si trovano dei prodotti ammessi in agricoltura biologica. Si tratta di formulazioni organo-minerali a base di materie prime di alto valore qualitativo e in formato microgranulare, pronti da usare in piccoli dosaggi e ideali per applicare la tecnica starter alla semina o al trapianto. Sono prodotti caratterizzati da una granulometria nettamente minore rispetto ad altri granulari, permettendo quindi il suo utilizzo direttamente alla semina a bassi dosaggi e senza creare fitotossicità.

-Futura: questa famiglia è composta da prodotti speciali, principalmente liquidi, che svolgono delle azioni stimolanti all’interno della pianta. Formulati a base di meso e micronutrienti legati a molecole naturali (amminoacidi o acidi umici per esempio), che stimolano i processi fisiologici delle piante, promovendo la loro crescita e produttività aumentandone anche la tolleranza agli stress abiotici e incrementando l’efficienza d’uso dei fertilizzanti (produrre più cibo impiegando meno risorse).

Progetti che parlano di noi

Attraverso tesi di laure o progetti con l’Università e Istituti Tecnici, i prodotti di Cerea FCP vengono proposti per effettuare diverse prove, grazie alle quali abbiamo anche la possibilità di valutare, ancora una volta, l’efficacia e l’impiego delle nostre formulazioni.

In questo caso, vi mostriamo la tesi svolta da un'alunna dell’istituto di agraria con sede a Buttapietra (VR) durante la campagna 2019-2020. Il prodotto preso in studio è stato Power BioAger, formulazione organo-minerale microgranulare ammesso in biologico. Questa è una prova realizzata su grano duro biologico ad Asparetto di Cerea (VR). L’appezzamento è stato suddiviso in tre aree dove sono state effettuate tre tipi di concimazioni diverse. Due sono state concimate applicando la tecnica Starter: metodo che permette di mettere in contatto diretto il seme con il fertilizzante. Questo è possibile perché i pesi specifici del seme e del microgranulo sono molto simili, garantendo omogeneità fra la quantità di seme e di fertilizzante applicata.

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Figura 1: suddivisione dell’appezzamento in studio

Sulla sinistra in verde, si trova rappresentata la Tesi 1 dove è stata fatta la semina diretta con una dose di 100 kg/ha di Power BioAger.

L’area azzurra rappresenta il Testimone quindi, protocollo nutrizionale aziendale (nessuna concimazione alla semina).

Per ultimo la zona rossa a destra rappresenta la Tesi 2 ovvero la semina diretta con 50 kg/ha di Power BioAger.

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Figura 2: riempimento della tramoggia con miscela di seme e il microgranulare Power BioAger
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Figura 3: concimazione starter alla semina

Precedentemente è stato fatto un’analisi del terreno tramite un laboratorio accreditato che ha mostrato i seguenti risultati:

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Figura 4: Bollettino di analisi del terreno

Nella tabella sotto riportata, sono stati specificate le lavorazioni e i mezzi tecnici utilizzati in tutti e tre gli appezzamenti. La differenza fra il Testimone e le Tesi 1 e 2, è stata alla semina, in cui sul Testimone non è stata eseguita la concimazione e le Tesi sono state concimate con quantità diverse dello stesso fertilizzante biologico (Power BioAger) come detto in precedenza.

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Tabella 1: lavorazioni e mezzi tecnici utilizzati in tutti e tre aree

Quarantasette giorni dopo la semina, sono state scattate delle foto che mostrano il frumento germinato e il suo apparato radicale dove si evidenziavano notevoli differenze fra le tesi e il testimone.

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Figura 5: radici del Testimone, piano di nutrizione aziendale.
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Figura 6: radici delle piante corrispondenti alla Tesi 1, Power BioAger a 100 kg/ha
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Figura 7: radici delle piante della Tesi 2, Power BioAger a 50 kg/ha

Successivamente, alla spigatura sono state misurate le altezze di 10 piante per ogni test e contato il numero di spighe per metro quadro. Dopodiché, al momento della raccolta si è provveduto a fare una stima ad ettaro della resa di tutti e tre casi in studio e i risultati sono stati: 26 quintali per il Testimone, 32 quintali per la Tesi 1 e 36,5 quintali per la Tesi 2 (grafico 3).

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Grafico 1: n° spighe
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Grafico 2: altezza (cm) delle piante di frumento alla raccolta
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Grafico 3: resa ettaro (ql/ha)
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Tabella 2: numero spighe per mq
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Figura 10: altezza Testimone
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Figura 11: altezza Tesi 1, Power BioAger 100 kg/ha
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Figura 12: altezza Tesi 2, Power BioAger 50 kg/ha

Successivamente all’interno del laboratorio agronomico di Cerea FCP, abbiamo svolto delle analisi per ricavare il peso di mille semi (g) e il peso specifico apparente (kg/hl).

L’umidità del grano al momento della raccolta è stata rilevata al 17%. Posteriormente, il frumento è stato essiccato ottenendo una percentuale di umidità del 12%, con una perdita di prodotto quindi, del 3%.

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Tabella 3: Peso dei semi, peso specifico e rese ettaro
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Grafico 4: peso (g) di 1000 semi
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Grafico 5: peso specifico apparente (kg/hl)

Conclusioni

Dai risultati ottenuti si evince che con l’utilizzo di Power BioAger nella concimazione starter alla semina, si sono registrate rese ettaro più elevate con una qualità merceologica superiore: peso dei semi più alto, peso specifico apparente maggiore. Dal punto di vista dello sviluppo vegetativo si è osservato un apparato radicale più sviluppato e un’altezza delle piante maggiore e più spighe per metro quadrato (il doppio rispetto al Testimone nella Tesi 1)

La dose ettaro che ha dato i migliori risultati in termine di resa è stata la Tesi 2 (36,5ql/ha). La Tesi 1 (100kg/ha) ha predisposto la coltura nelle migliori condizioni nelle fasi iniziali (più piante per m2) favorendo un ottimo accestimento ma che non si è tradotto in produzione dal momento che, nelle fasi di levata e maturazione, non è stata supportata da un adeguata nutrizione azotata.

Impiegare i prodotti di qualità con le migliori tecnologie ha l’obiettivo di produrre di più impiegando meno risorse. La strategia Farm to Fork pone obiettivi sfidanti e il compito del sistema agricolo e di tutta la filiera, sia a mante sia a valle, sarà quello di innovare e perseguire uno sviluppo sempre più sostenibile.