La coltivazione del pomodoro da industria: nuove strategie di nutrizione

Bacche più grandi, grado Brix più alto e un posizionamento migliore sul mercato: questi sono i risultati ottenuti dalle prove in campo condotte sul pomodoro da industria da Cerea FCP.

L’importanza del pomodoro da industria per l’agricoltura italiana

L’Italia è uno dei principali produttori di pomodoro da industria in Europa. La coltivazione del pomodoro da industria nel 2019 ha raggiunto una superficie totale di 77.437 ettari, con un aumento di circa il 7% rispetto all’anno precedente. Nel 2019, solo nel Nord Italia, la produzione è arrivata a un totale di 24.697.706 quintali rappresentando il 51% circa della produzione nazionale. (Fonte dati ISTAT)

Negli ultimi anni l’agricoltura biologica è stata protagonista di una forte crescita. In particolare, nel 2020 la produzione di pomodoro da industria con il sistema di coltivazione biologico ha raggiunto una superficie pari a 3.451 ettari. Questa coltura in regime biologico trova spazio principalmente nella provincia di Ferrara, dove occupa 2.212 ettari, seguita da Ravenna (416 ha), Parma (247 ha), Verona (173 ha) e Piacenza (120 ha). (Fonte dati greenplanet.net)

Questi dati evidenziano la crescente importanza della coltura del pomodoro da industria per l’economia del nostro territorio. Per raggiungere gli standard richiesti dal mercato, si rende necessaria una particolare attenzione dal punto di vista nutrizionale e agronomico. Diviene quindi fondamentale investire nella ricerca di concimi specifici, in grado di coprire le esigenze nutrizionali durante tutto il ciclo colturale.

In Cerea FCP cerchiamo di rispondere proprio a questa esigenza, proponendo concimi e prodotti speciali che assicurino produzioni con le giuste caratteristiche fisiche e organolettiche.

La proposta nutrizionale di Cerea FCP

Per confrontare la nostra proposta di nutrizione con le pratiche aziendali, sia in biologico che in agricoltura convenzionale, nel corso del 2020 abbiamo svolto delle prove sul pomodoro da industria. I test sono stati strutturati suddividendo gli appezzamenti in due aree: uno con la metodica nutrizionale proposta da Cerea FCP, l’altro mantenendo le pratiche colturali aziendali. All’interno dell’area di coltivazione sono stati eseguiti dei rilievi (casuali) su 1 m2 di superficie in tre punti diversi (totale 3 m2 per ogni tesi).

Appezzamenti del pomodoro da industria in prova

Le prove sono state condotte con l’obiettivo di:

  • Incrementare le rese produttive
  • Migliorare la consistenza delle bacche
  • Aumentare il contenuto di zuccheri (grado Brix più elevato).

Prova in agricoltura convenzionale (Veneto)
Nella proposta nutrizionale Cerea FCP sono stati usati i seguenti prodotti in fertirrigazione:

  • Calcito: correttivo con acidi carbossilici che agisce come attivatore del sistema radicale.
  • Proser MnZn: miscela di microelementi a base di Zinco e Manganese veicolati dagli acidi carbossilici.

Poco prima della raccolta, abbiamo prelevato dei campioni da cui abbiamo studiato i seguenti parametri:

  • N° di bacche rosse e verdi
  • Kg di bacche totali
  • Grado Brix

Questi i risultati ottenuti rispetto alla tecnica aziendale:

Tabella 1. Protocollo di trattamenti in agricoltura convenzionale

Poco prima della raccolta, sono stati prelevati dei campioni sui quali sono stati rilevati:

  • Resa bacche rosse (kg/m2)
  • Grado Brix

I grafici di figura 1 e 2 riportano i risultati ottenuti nella prova sperimentale del convenzionale.

Prova in Agricoltura biologica (Emilia-Romagna)
Nella proposta nutrizionale Cerea FCP sono stati usati i seguenti prodotti:

  • Verv Plus: idrolizzato proteico di origine animale con amminoacidi, azoto e carbonio organico, arricchito con microelementi.
  • Proser MnZn: miscela di microelementi a base di Zinco e Manganese veicolati dagli acidi carbossilici.
  • Proser Ca: concime fluido a base di Calcio e acidi carbossilici che aumenta la consistenza e l’elasticità dei frutti.
Tabella 2. Protocollo trattamenti pomodoro da industria in agricoltura biologica

Anche in questo caso, poco prima della raccolta, sono stati prelevati dei campioni sui quali sono stati rilevati:

  • Resa bacche rosse (kg/m2)
  • Grado Brix
  • Peso bacche medie
  • Incidenza marciume

I grafici di figura 3 e 4 riportano i risultati ottenuti nella prova sperimentale del biologico.

Conclusioni

La proposta nutrizionale FCP, sia in agricoltura biologica che in convenzionale, ha dato dei risultati molto incoraggianti sia per maggiore pezzatura di frutti sia per grado Brix più elevato rispetto alla tecnica nutrizionale aziendale.

Nella prova in agricoltura convenzionale nella tesi Cerea FCP si è ottenuta una resa ettaro più elevata (9,15 contro 7,90 kg/m2) e un grado Brix più alto (5,4 rispetto a 5,2). Questo ha permesso di spuntare un prezzo maggiore di 1,1 €/ton pari a 100 € ettaro solo come premio qualità, il quale va aggiunto alla PLV in più ottenuta per l’incremento produttivo totale.

Nella prova in agricoltura biologica si sono ottenuti dei risultati simili alla prova convenzionale. In particolare, la tesi Cerea FCP ha registrato un incremento nella resa (10,3 rispetto a 9,0 kg/m2), nel peso medio bacche (75,2 g rispetto a 65,7), nel grado Brix (4,5 contro i 4,2) e un’incidenza di bacche marce notevolmente inferiore (2,1 bacche/m2 rispetto 7,5).