L’orticoltura: un mercato da soddisfare

Un mercato sempre più esigente e la necessità di produrre cibo di qualità, fa sì che gli agricoltori devano avere a disposizione mezzi tecnici efficaci capaci di rispondere ad un consumo crescente senza compromettere la salute dei consumatori e dell’ambiente. 

L’importanza della produzione orticola-frutticola in Italia

Secondo i dati raccolti da Eurostat, l’Europa (28 paesi) nel 2018 ha prodotto circa il 12% della produzione mondiale di orto-frutta (47,9 milioni di tonnellate di frutta e 57,8 milioni di ortaggi). Spagna e Italia sono i maggiori produttori nel settore orticolo europeo (rispettivamente 9,8 e 6,9 milioni di tonnellate); questi due mercati rappresentano circa il 34% della produzione totale europea (46,8 milioni di tonnellate).

Sempre nel 2018 in UE, il pomodoro è l’ortaggio maggiormente prodotto (16,7 milioni di tonnellate), segue la cipolla (6,3 milioni) e la carota (5,3 milioni di tonnellate). Per quanto riguarda la frutta, la Spagna (14,2 ton) è sempre in testa, seguita da vicino dall’ l’Italia (10,5 ton) e dalla Polonia (5,84 ton) [1].

L’Italia, insieme alla Spagna, è il principale produttore ed esportatore di frutta e verdura in Europa. Grazie alla diversità climatica lungo tutto il Paese, presenta una ampia gamma di prodotti; altamente riconosciuta per la coltivazione tradizionale di mele e pere nelle zone con temperature moderate, è nota per essere grande produttore di drupacee oltre che di ortaggi di elevata qualità come pomodori e melanzane.

[1] Fonte European Statistics Handbook – FRUIT LOGISTICA 2019 consultato il 10/03/2021

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Tabella 1: sistemi aziendali di riferimento. Fonte Ismea

Negli ultimi anni (2014-2018) il nostro Paese ha prodotto fino a 10 milioni di tonnellate di frutta e 7 milioni di tonnellate di ortaggi. Un terzo della frutta e il 12% degli ortaggi sono destinati ogni anno all’export (Germania, Francia e l’Austria le principali destinazione). Il 15% della produzione degli ortaggi è destinato all’export internazionale. L’Italia, infatti, è il nono esportatore di ortaggi freschi, con 1,5 miliardi di euro raggiunti nel 2018 rappresentata da pomodori, insalate (particolarmente IV gamma) e brassicacee come colture principali.
(Fonte: elaborazione Ismea su dati UN-Comptrade ITC)

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Grafico 1: andamento della produzione (ton) e superfici (ha). Fonte Ismea su dati Istat
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Grafico 2: % produzione e superfici

Se consideriamo invece, il valore delle esportazioni degli ortaggi trasformati, l’Italia occupa il 4º posto con 2,2 miliardi di euro nel 2018 e un 2,4% di crescita annua tra il 2014 e il 2018. In questo caso i prodotti più rappresentativi sono le polpe e pelati (42%) e le passate e concentrati (29%).  Germania, Regno Unito, Francia, l’Usa e infine il Giappone sono i paesi in cui si concentra l’esportazione.
(Fonte UN-Comptrade ITC)

Cerea FCP per una orticoltura di qualità

La gamma di prodotti scelta per la produzione di ortaggi ingloba quattro grandi categorie: minerali e organo-minerali microgranulari, organo-minerali granulari, microelementi in polvere e liquidi e biostimolanti.

  • Power: la linea Power è caratterizzata da formulazioni in formato microgranulare (0,7-1,7 mm oppure 1-2 mm) di concimi minerali e organo-minerali. Questa famiglia offre un ampio range di prodotti utilizzabili sia in agricoltura biologica che convenzionale. La granulometria di questi prodotti permette il suo utilizzo durante la fase del trapianto direttamente in contatto con le piantine o, nel caso delle patate, in contatto con il seme o il tubero di partenza (tecnica starter) senza comportare fitotossicità. Permette inoltre, una riduzione nelle dosi e rispettare l’ambiente.
  • Fert e Fert Premium: gamma di prodotti organo-minerali in formato granulare contenenti matrici organiche di elevata qualità e alto valore nutrizionale. Contengono acidi umici che agiscono nel terreno aumentando la mobilizzazione e l’assorbimento degli elementi nutritivi. La sostanza organica presente in questa linea arricchisce il suolo e ne migliora la struttura. Inoltre, all’interno della linea Fert Premium, il potassio presente nella formulazione proviene da solfato, ideale per quelle colture sensibili alla presenza di cloro.
  • Reactive: questa famiglia è composta da prodotti liquidi e in polvere ideali sia per trattamenti in fertirrigazione sia in applicazioni fogliari. Caratterizzati dalla presenza di meso e microelementi, consentono di prevenire i danni dovuti a carenze nutritive e permettono una nutrizione equilibrata per le piante. Inoltre, alcuni dei prodotti presenti in questa linea, oltre ad essere ammessi in agricoltura biologica, contengono acidi carbossilici o acidi umici/fulvici che permettono di veicolare i nutrienti aumentando il loro assorbimento.
  • Futura: linea di prodotti liquidi contenente sostanze attive organiche ad azione stimolante. Attivano i processi fisiologici e di difesa naturali della pianta, favoriscono la crescita radicale aumentando di conseguenza l’assorbimento dei nutrienti e aiutano alla pianta ad affrontare situazioni di stress abiotico. I biostimolanti della famiglia Futura contengono amminoacidi, estratti di alghe e acidi umici/fulvici.

Le prove in campo su patata novella di Siracusa

In provincia di Siracusa si produce la Patata Novella di Siracusa, patata tipica siciliana che fa parte dei P.A.T. (prodotti alimentari tradizionali). Si tratta di una patata con una polpa a pasta gialla, buccia liscia e sottile e di colore giallo con una forma ovale-allungata di medio-grosse dimensioni. La resa media di questo prodotto è intorno a 330 qli/ha, cui ciclo produttivo va da novembre (semina) a marzo (raccolta).
Nel corso della campagna agraria 2019/2020 è stata svolta una prova in campo al fine di valutare due prodotti:

  • Super Power Extra micro-granulare della famiglia Power
  • StimUp un biostimolante della linea Futura.

Descrizione dei prodotti:

Super Power Extra, concime minerale NP complesso microgranulare (granulometria compresa tra 0,7-1,7 mm), è caratterizzato da un alto contenuto in fosforo solubile e un rapporto azoto (ammoniacale) fosforo 1:3.  Il prodotto si applica direttamente in fase di semina, a contatto diretto con il seme.
Inoltre, Super Power Extra contiene di Calcio, Boro, Ferro e Zinco, fondamentali nelle prime fasi di sviluppo della pianta.

StimUp è un bioattivatore della rizosfera a base di acidi umici e fulvici a basso peso molecolare. Agisce stimolando la produzione naturale delle sostanze ormonosimili, aumentando la divisione cellulare dei meristemi apicali e favorendo lo sviluppo radicale e la tuberificazione.

Materiali e metodi

  • Azienda in zona Porto Commerciale Augusta
  • Superficie: 1 ha
  • Epoca di semina: novembre 2019
  • Conducibilità elettrica e pH dell’acqua di irrigazione: 1800 µS/cm, pH 7.3
  • Durezza media dell’acqua: 120-150 ºF
  • Valore medio Na > 300 mg/l, valore medio bicarbonati > 200 mg/l

Trattamenti:
Tesi Cerea FCP:

  • Concimazione di base con organo-minerale ad alto titolo in fosforo
  • Concimazione localizzata nel solco di semina con Super Power Extra 40 kg/ha
  • StimUp alla semina dosi 100 ml/hl
  • StimUp fogliare 100 ml/ha in fase differenziazione dei tuberi (tuberificazione)

Testimone:

  • Concimazione di base con organo-minerale ad alto titolo in fosforo
  • Fertirrigazione con Splinker con l’uso di biostimolanti (alghe, acidi umici)

Al 21 di febbraio del 2020 sono statti rilevati i primi dati, mostrando i risultati sotto riportati:

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Tabella 2: risultati dati rilevati
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Figura 1: appezzamento protocollo Cerea FCP (foto 21/02/2020)
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Figura 2: appezzamento protocollo testimone (foto 21/02/2020)
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Figura 3: sviluppo radici della tesi Cerea FCP
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Figura 4: sviluppo radici testimone

Nella tesi Cerea FCP si è apprezzato un ottimo sviluppo radicale, con maggiore crescita di peli assorbenti oltre ad una quantità maggiore di tuberi (10 + 4) anche se il calibro e la pezzatura non erano del tutto omogenei. Per quanto riguarda invece all’apparato fogliare, nonostante i fenomeni di gelate mattutina subiti, si è sviluppato in modo ben equilibrato, con un portamento della pianta più globoso e compatto, una lamina fogliare spessa e di colore verde intenso e una sezione del fusto maggiore.

Nel caso del testimone, l’apparato radicale si è sviluppato bene anche se la presenza di peli assorbenti era minore ma i tuberi, bensì in quantità minore (9 + 1), erano uniformi e di pezzatura omogenea. Riguardo l’apparato fogliare si è osservato un ottimo sviluppo anche se la percentuale di foglie danneggiate per le gelate era leggermente maggiore rispetto alla tesi Cerea FCP. Anche la sezione del fusto presentava un minor sviluppo e il portamento della pianta era più aperto e meno compatto, con lamine fogliari di spessore normale e colorazione regolare.

In data 09/04/2020 è stata eseguita la raccolta. Anche in questa fase sono stati eseguiti dei rilievi (parcella di 10 m2) riportati nella tabella 3.

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Tabella 3: dati alla raccolta della tesi Cerea FCP e il testimone
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Figura 5: raccolto tesi Cerea FCP
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Figura 6: raccolto testimone

Conclusioni

I dati rilevati e le osservazioni fatte mostrano che le piante della tesi Cerea FCP, concimate alla semina con Super Power Extra e con StimUp, hanno avuto uno sviluppo maggiore dell’apparato radicale dando luogo ad una pianta grande e compatta. I tuberi alla raccolta hanno rilevato pesi maggiori e un’omogeneità di calibro. Anche se lo scarto è stato leggermente più alto rispetto al testimone, la resa per ettaro commercializzabile si è dimostrata molto più elevata grazie all’applicazione dello StimUp in fase di differenziazione dei tuberi, il che ha provocato un allungamento degli stessi consentendo di ridurre ulteriormente il tondello. Inoltre, la pianta ha sofferto meno lo stress delle gelate, mostrando un danno minore e una ripresa più veloce in confronto al testimone.

La prova evidenzia come una corretta concimazione alla semina (starter nel solco) e l’utilizzo di un prodotto biostimolante sullo sviluppo radicale promuove: una crescita omogenea, una maggiore resistenza della pianta, un aumento della differenziazione dei tuberi e una resa quali-quantitativa ad ettaro maggiore.

Strategie nutritive per il vigneto: la concimazione autunnale

La corretta concimazione della vite previene ed evita i danni causati da carenze nutrizionali.
Concimare alla fine del ciclo produttivo favorisce uno sviluppo ottimale delle piante e un miglioramento qualitativo delle uve.

L’agricoltura di precisione, l’uso dei sistemi satellitari e mappe di prescrizione inoltre, consentono di ottimizzare l’uso dei fertilizzanti.

La concimazione autunnale in post-raccolta prima della caduta delle foglie, è una pratica colturale che non deve essere sottovalutata. È il momento migliore per reintegrare nel terreno ciò che è stato usato dalla pianta durante il ciclo e permettere alla vite di creare le riserve che le serviranno per affrontare l’inverno e la prossima stagione.

I macronutrienti fondamentali: azoto, fosforo e potassio devono essere disponibili per la pianta al momento giusto in modo di poter garantire una nutrizione adeguata già dalle prime fasi. Il fosforo è di grande importanza; si tratta di un elemento poco mobile nel terreno per cui si rende necessario procurarlo non solo nella quantità giusta ma di posizionarlo in maniera che possa essere velocemente assimilato dalle piante e così evitare possibili carenze e la manifestazione dei sintomi correlati.

I danni dovuti alla carenza degli elementi nutritivi si manifestano attraverso una diminuzione nella fotosintesi, foglie ingiallite o necrosate, piante poco sviluppate, uva di scarsa qualità e, nei casi peggiori, perdita della produzione. Si rende quindi necessario integrare tutti i nutrienti con la concimazione così che il terreno sia ricco e possa fornire alla pianta ciò di cui avrà bisogno durante il suo ciclo biologico.

Finita la vendemmia arriva il momento di concimare la vite e noi di Cerea FCP vogliamo condividere l’importanza e i vantaggi della concimazione autunnale.

I nostri consigli per la giusta concimazione del vigneto

In Cerea FCP vogliamo esservi utile nella scelta del concime ideale all’esigenze del vostro vigneto e aiutarvi lungo tutto il ciclo produttivo delle vostre piante. Per questo, negli ultimi anni, stiamo sviluppando un pacchetto prodotti/servizi per ottimizzare la concimazione della vite. Questo pacchetto comprende:

- prodotti granulari e speciali scelti, adatti a ogni fase del ciclo vegeto-produttivo

- un sistema di rilevamento satellitare che permette monitorare l’appezzamento e valutare diversi parametri tecnici da remoto. Per saperne di più potete leggere  collaborazione con Agricolus.

All’interno della nostra linea vite, i due prodotti consigliati per la concimazione sono Vinfrutto ad un dosaggio di 300 kg/ha e Bluactive ad un dosaggio di 400 kg/ha.

Vinfrutto è un concime organo-minerale granulare complesso NPK 8.6.14 con 3% ci calcio, 2% di magnesio, 30% di zolfo solubile e microelementi (boro, ferro, zinco) con un 2% di azoto organico e acidi umici.

L’utilizzo di Vinfrutto 8.6.14 in autunno garantisce:

  • una lenta cessione dell’azoto con un assorbimento frazionato nel tempo
  • rapporto C/N bilanciato che, insieme agli acidi umici, stimola l’attività microbiologica del terreno
  • una miglior assimilazione del fosforo poiché legato agli acidi umici
  • robustezza dei tessuti grazie alla presenza del calcio
  • potenziamento dei diversi processi metabolici nonché una minor incidenza di carenze nutritive grazie al magnesio, zolfo e i microelementi presenti
  • un miglioramento dell’allegagione grazie alla presenza di potassio e zolfo solubili
  • un aumento del grado Brix poiché zinco e potassio intervengono nei processi di produzione degli zuccheri

Blueactive è un concime minerale granulare complesso NPK 11.11.16 a basso tenore di cloro, con 2% di magnesio, 30% di zolfo solubile, boro e zinco.

L’utilizzo di Bluactive 11.11.16 in autunno garantisce:

  • un rilascio graduale dei nutrienti limitando le perdite
  • una nutrizione adeguata già dalle prime fasi
  • un miglior assorbimento del fosforo dato dalla sua solubilità
  • una minor incidenza di carenze nutritive grazie alla presenza dei microelementi
  • un aumento dell’attività fotosintetica poiché contiene magnesio e zolfo
  • una miglior fertilità del fiore dovuta alla presenza di boro e aumento dell’allegagione grazie al potassio e zolfo solubili
  • un incremento del grado Brix poiché zinco e potassio intervengono nei processi di produzione dello zucchero

L’opinione dei nostri clienti è il nostro slogan migliore

 In Cerea FCP crediamo che il modo migliore per avallare l’efficacia dei nostri prodotti e la qualità del nostro lavoro, sia attraverso i feedback che riceviamo dai nostri clienti.

Vi raccontiamo brevemente l’esperienza Cerea FCP avvenuta durante il 2019 in collaborazione con un’azienda vitivinicola ubicata nella collina Marchigiana. Ci troviamo in un vigneto con produzione di verdicchio dove fine del ciclo, si riscontrano sintomi di carenza, rese scarse e di bassa qualità.

Secondo le informazioni che ci riferiva Filippo Paolasini, agronomo dell’azienda, il vigneto manifestava alcune aree con forti deperimenti vegetativi e un ingiallimento fogliare molto diffuso.
Per approfondire al meglio le problematiche e dare una risposta, abbiamo eseguito uno studio basandoci sull’analisi del terreno del 2015 fornito dall’azienda e un’analisi dei piccioli fogliari (primavera 2019) dividendo l’appezzamento in due aree.

Figura 1. Vista aerea della ripartizione dei terreni presi in esame e della posizione dei due campioni TC1 e TN2

Dai risultati dell’analisi del terreno si osserva che il terreno campione 1 ha una tessitura argilloso-limosa (contenuto di argilla 36%). Si tratta di un terreno fortemente calcareo con una percentuale di calcare attivo molto elevato (174 g/kg), un pH di 8,1 e una CSC di 21.5 meq/100g.  Questo in combinazione con il terreno argilloso diminuisce molto l’effettiva disponibilità degli elementi nutritivi (insolubilizzazione dovuta alla formazione di sali)

Riguardo il terreno campione 2 si osserva una tessitura argillosa (48% di argilla), è un terreno fortemente calcareo con eccessiva presenza di calcare attivo (168 g/kg) e un pH di 8,1. La sua CSC è ancora più elevata, 24,9 meq/100g. Come nel caso precedente, questo in combinazione con il terreno argilloso diminuisce molto l’effettiva disponibilità degli elementi nutritivi.

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Tabella 1: risultati dell’analisi del terreno

Inoltre, dalla tabella si può osservare che il fosforo assimilabile in entrambi terreni è molto scarso. Questo è dovuto principalmente alla forte presenza di calcare attivo e a un pH molto elevato pari a 8,1. Il fosforo è un elemento poco mobile nel suolo il cui assorbimento viene influenzato fortemente dal pH alcalino, fattore che provoca l’insolubilizzazione attraverso la precipitazione come fosfati di calcio.

Successivamente, nella campagna 2019 (primavera) abbiamo eseguito un’analisi dei piccioli fogliari raccolti subito dopo la fioritura (foglia opposta al grappolo) al fine di valutare il loro contenuto di: calcio, magnesio, rame, ferro, zinco e manganese (Vedi tabella 2).

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Tabella 2: risultati analisi piccioli fogliari espressi in ppm

Dal confronto tra i dati riscontrati con quelli mostrati in bibliografia, possiamo affermare che gli elementi Calcio e Magnesio presentano valori inferiori a quelli ottimali[1] (3.000-5.000 ppm per il magnesio e 10.000-30.000 per il calcio).  Per quanto riguarda Rame e Zinco, invece, i valori riscontrati sono superiori, mentre nel caso del Ferro e il Manganese sono nella media.

Anche se l’analisi del terreno rilevava un valore di Magnesio scambiabile medio (TC1) ed elevato (TN2), con rapporto Mg/K ottimale in entrambi i terreni (3,3 e 4,1), le caratteristiche fisiche e chimiche del suolo in realtà (tessitura argillosa, calcare attivo e CSC elevato, pH 8,1) provocano una riduzione della disponibilità del magnesio. In queste condizioni Magnesio e Potassio entrano in competizione favorendo l’assorbimento e l’assimilazione del K svantaggiando il Mg. Motivo per cui, sia nell’analisi dei piccioli che nelle piante stesse, si sono riscontrati valori e sintomatologie dovute alla sua carenza.

[1] Grapevine Nutrition, Mark L. Chien, Penn State Cooperative Extension,Lancaster, PA,  lc12@psu.edu
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Figura 2. Evidenti sintomi di carenza di magnesio sulle foglie più vecchie. (10/06/19) -Foto scattate da F. Paolasini.
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Figura 3. Evidenti sintomi di carenza di fosforo (10/06/19) -Foto scattate da F. Paolasini

Dalla figura 2 si possono apprezzare i sintomi di carenza del magnesio sulle foglie più vecchie: ingiallimento con nervature più evidenziate in verde. Invece, nella figura 3 si osserva la mancanza di sviluppo delle piante, una stentata vegetazione, oltre che una fioritura molto scarsa, sintomi dovuti principalmente al mancato assorbimento del fosforo nelle fasi iniziali.

Dopo lo studio dei dati raccolti e dall’esperienza raccontata dall’agronomo Filippo Paolasini, il servizio agronomico di Cerea FCP ha suggerito d’intervenire con una strategia nutritiva mirata al fine di risolvere queste carenze.

Si è consigliato quindi, l’utilizzo di Vinfrutto 8.6.14 ad un dosaggio pari a 300 kg/ha nella concimazione di fondo in autunno e un secondo intervento prima dell’apertura delle gemme in primavera. Inoltre, si è suggerito d’integrare una concimazione di arricchimento per Fosforo privilegiando le tecniche di distribuzione in grado di posizionare il concime vicino l’apparato radicale (utilizzo di un assolcatore, vedi esempio figura 4).

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Figura 4. Interratore di concime. Foto Arizza Srl.

Abbiamo voluto chiedere all’agronomo Paolasini la sua esperienza con i prodotti Cerea FCP e vi lasciamo sotto un breve commento riguardo la collaborazione intrapresa con l’azienda:

Sono Filippo Paolasini, agronomo. Ho usato il prodotto Vinfrutto nella concimazione primaverile in un vigneto in provincia di Ancona. La scelta del concime è stata fatta dopo l'analisi fogliare eseguita dallo staff di Cerea FCP che ha mostrato, incrociando i dati con l'analisi del terreno, alcune carenze dovute a squilibri nel rapporto Mg/K. Apportando Vinfrutto in primavera e in autunno siamo riusciti a migliorare l'efficienza nell'assorbimento di alcuni elementi (magnesio e fosforo principalmente) riscontrando un netto miglioramento nello sviluppo delle piante

Soluzioni e strategie per la concimazione di fondo del frumento

Una corretta concimazione autunnale del frumento consente di ottenere più piante per m2 e una densità di spighe più alta.  Inoltre, l’utilizzo delle mappe di prescrizione e del controllo satellitare diminuisce gli sprechi e ottimizza i dosaggi dei fertilizzanti.

La concimazione è una pratica a cui prestare molta attenzione in tutte le stagioni, anche in autunno.

Siamo ormai vicini al periodo della semina del frumento e noi di Cerea FCP vogliamo condividere l’importanza e i vantaggi della corretta concimazione di fondo.

La concimazione di fondo ha lo scopo di re-introdurre gli elementi nutritivi che le piante hanno asportato durate il loro ciclo produttivo, al fine di mantenere costante la fertilità del terreno. Azoto, fosforo e potassio sono macronutrienti fondamentali per la crescita del frumento e per questo motivo bisogna fare in modo che siano a disposizione nei momenti corretti (fosforo e potassio principalmente sin dalle prime fasi e azoto soprattutto dalla levata in poi). In particolare, apportare il fosforo alla semina del grano è importante per garantire buona germinazione, ottimale sviluppo radicale e buon accestimento.

Il fosforo è poco mobile nel terreno (pochi mm all’anno), e per tale ragione deve essere posizionato vicino alle radici. Quindi apportare un concime già al momento della semina facilita i processi di assorbimento e aumenta l’efficienza d’uso dei nutrienti.

La nostra proposta nutritiva per il frumento

Cerea FCP ha messo a punto un pacchetto di prodotti e servizi per ottimizzare la concimazione del grano tenero e duro. La soluzione comprende:

  • prodotti granulari e speciali adatti a ciascuna fase del ciclo vegeto-produttivo
  • un sistema di monitoraggio satellitare che permette di osservare l’appezzamento di terreno e fare valutazioni tecniche direttamente dal computer. Abbiamo trattato questo argomento qui.

All’interno della nostra linea grano, proponiamo due prodotti Granoro e SuperPower Plus: il primo ideale per la classica concimazione di fondo di presemina (300-400 kg/ha) e il secondo ideale per la concimazione starter nel solco di semina (30-50 kg/ha).

Granoro 10.20 è un concime granulare complesso, organo-minerale con 10% azoto, 20% di fosforo, 4% calcio, 20% di zolfo, 7.5 % di carbonio organico (principalmente acidi umici).

L’utilizzo di Granoro 10.20 garantisce:

  • un equilibrato rapporto tra azoto e fosforo
  • un elevato contenuto di fosforo solubile prontamente utilizzabile dalla pianta
  • una facile assimilazione dei nutrienti grazie alla presenza di acidi umici
  • uniformità nell’emergenza ed un ottimo sviluppo dell’apparato radicale
  • l’aumento del contenuto proteico per la presenza di zolfo solubile
  • un migliore accestimento
  • un incremento del numero di spighe per mq
  • un maggior numero di spighette.

Di seguito i risultati in campo da noi ottenuti applicando Granoro 10.20 a 330 kg/ha in concimazione di fondo autunnale.

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Figura 1: percentuale di emergenza dopo 48 giorni dalla semina. Risultati ottenuti da Cerea FCP confrontando due appezzamenti della stessa varietà di frumento (Artù SN): destra concimazione autunnale con Granoro 10.20 a 330 kg/ha, sinistra senza alcuna concimazione (2017/2018).
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Figura 2: numero di spighe per mq dopo sei mesi dalla semina. Risultati ottenuti da Cerea FCP confrontando due appezzamenti della stessa varietà di frumento (Artù SN): destra concimazione autunnale con Granoro 10.20 a 330 kg/ha, sinistra senza alcuna concimazione (2017/2018).

SuperPower Plus 9.29 è un concime micro-granulare, minerale complesso 9% azoto, 90% di fosforo, 4% punti di calcio, 15% di zolfo con boro e zinco. È il prodotto ideale per una concimazione alla semina a contatto diretto col seme.

L’utilizzo di SuperPower Plus 9.29 garantisce:

  • un equilibrato rapporto tra azoto e fosforo
  • un elevato contenuto di fosforo solubile prontamente utilizzabile dalla pianta
  • una nutrizione più equilibrata già dalle prime fasi
  • un miglior assorbimento del fosforo poiché si trova in prossimità delle radici
  • un maggior numero di spighette
  • un aumento nel numero di spighe per metro quadro
  • un incremento del contenuto proteico del seme grazie allo zolfo solubile
  • un incremento nell’efficienza dell’uso dei fertilizzanti
  • uso di dosaggi più bassi
  • alta uniformità di distribuzione e la possibilità di applicarlo direttamente a con il seme

Di seguito i risultati in campo da noi ottenuti applicando SuperPower Plus 9.29 a 50 kg/ha direttamente nel solco di semina.

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Figura 3: percentuale di emergenza dopo 48 giorni dalla semina. Risultati ottenuti da Cerea FCP confrontando due appezzamenti della stessa varietà di frumento (Artù SN): destra concimazione autunnale con SuperPower Plus 9.29 a 50 kg/ha, sinistra senza alcuna concimazione (2017/2018).
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Figura 4: numero di spighe per mq dopo sei mesi dalla semina. Risultati ottenuti da Cerea FCP confrontando due appezzamenti della stessa varietà di frumento (Artù SN): destra concimazione autunnale con SuperPower Plus 9.29 a 50 kg/ha, sinistra senza alcuna concimazione (2017/2018).

Mappe di prescrizione

Le nuove tecnologie ci permettono di coltivare in modo più consapevole affiancando alle tecniche tradizionali strumenti di agricoltura di precisione.

Coltivare bene non è solo apportare i giusti nutrienti al momento giusto, ma anche distribuire i prodotti in modo più efficace.

Come raggiungere questo obiettivo?

Agricolus mette a disposizione uno strumento di agricoltura di precisione che permette di mappare l’appezzamento in un numero definito di aree con esigenze nutritive diverse. La finalità è ottimizzare la concimazione associando alle zone con le stesse necessità (zone omogenee) le unità fertilizzanti più adatte, creando così una mappa di prescrizione.

I vantaggi che potrai trarre nell’utilizzo di una mappa di prescrizione per la coltivazione del frumento sono:

  • apportare il quantitativo di fertilizzante corretto per la pianta
  • diminuire gli sprechi
  • riequilibrare i nutrienti nel terreno
  • ottimizzare la crescita della pianta
  • garantire un minor impatto ambientale del fertilizzante.
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Figura 5: esempio di mappa di prescrizione per la concimazione del grano

Conclusioni

Dalle prove svolte in campo possiamo vedere come effettuare una corretta concimazione di fondo sul frumento con Granoro oppure con SuperPower Plus (alla semina), consenta di ottenere un aumento dell’emergenza (più piante per m2) e una densità di spighe più alta per m2. In fine l’utilizzo delle mappe di prescrizione e del controllo satellitare consente di ridurre gli sprechi e ottimizzare i dosaggi dei fertilizzanti nelle varie fasi vegetative.

Per maggiori informazioni sul nostro pacchetto grano e sulle mappe di prescrizione, contattaci compilando il seguente form.

La coltivazione del pomodoro da industria: nuove strategie di nutrizione

Bacche più grandi, grado Brix più alto e un posizionamento migliore sul mercato: questi sono i risultati ottenuti dalle prove in campo condotte sul pomodoro da industria da Cerea FCP.

L’importanza del pomodoro da industria per l’agricoltura italiana

L’Italia è uno dei principali produttori di pomodoro da industria in Europa. La coltivazione del pomodoro da industria nel 2019 ha raggiunto una superficie totale di 77.437 ettari, con un aumento di circa il 7% rispetto all’anno precedente. Nel 2019, solo nel Nord Italia, la produzione è arrivata a un totale di 24.697.706 quintali rappresentando il 51% circa della produzione nazionale. (Fonte dati ISTAT)

Negli ultimi anni l’agricoltura biologica è stata protagonista di una forte crescita. In particolare, nel 2020 la produzione di pomodoro da industria con il sistema di coltivazione biologico ha raggiunto una superficie pari a 3.451 ettari. Questa coltura in regime biologico trova spazio principalmente nella provincia di Ferrara, dove occupa 2.212 ettari, seguita da Ravenna (416 ha), Parma (247 ha), Verona (173 ha) e Piacenza (120 ha). (Fonte dati greenplanet.net)

Questi dati evidenziano la crescente importanza della coltura del pomodoro da industria per l’economia del nostro territorio. Per raggiungere gli standard richiesti dal mercato, si rende necessaria una particolare attenzione dal punto di vista nutrizionale e agronomico. Diviene quindi fondamentale investire nella ricerca di concimi specifici, in grado di coprire le esigenze nutrizionali durante tutto il ciclo colturale.

In Cerea FCP cerchiamo di rispondere proprio a questa esigenza, proponendo concimi e prodotti speciali che assicurino produzioni con le giuste caratteristiche fisiche e organolettiche.

La proposta nutrizionale di Cerea FCP

Per confrontare la nostra proposta di nutrizione con le pratiche aziendali, sia in biologico che in agricoltura convenzionale, nel corso del 2020 abbiamo svolto delle prove sul pomodoro da industria. I test sono stati strutturati suddividendo gli appezzamenti in due aree: uno con la metodica nutrizionale proposta da Cerea FCP, l’altro mantenendo le pratiche colturali aziendali. All’interno dell’area di coltivazione sono stati eseguiti dei rilievi (casuali) su 1 m2 di superficie in tre punti diversi (totale 3 m2 per ogni tesi).

Appezzamenti del pomodoro da industria in prova

Le prove sono state condotte con l’obiettivo di:

  • Incrementare le rese produttive
  • Migliorare la consistenza delle bacche
  • Aumentare il contenuto di zuccheri (grado Brix più elevato).

Prova in agricoltura convenzionale (Veneto)
Nella proposta nutrizionale Cerea FCP sono stati usati i seguenti prodotti in fertirrigazione:

  • Calcito: correttivo con acidi carbossilici che agisce come attivatore del sistema radicale.
  • Proser MnZn: miscela di microelementi a base di Zinco e Manganese veicolati dagli acidi carbossilici.

Poco prima della raccolta, abbiamo prelevato dei campioni da cui abbiamo studiato i seguenti parametri:

  • N° di bacche rosse e verdi
  • Kg di bacche totali
  • Grado Brix

Questi i risultati ottenuti rispetto alla tecnica aziendale:

Tabella 1. Protocollo di trattamenti in agricoltura convenzionale

Poco prima della raccolta, sono stati prelevati dei campioni sui quali sono stati rilevati:

  • Resa bacche rosse (kg/m2)
  • Grado Brix

I grafici di figura 1 e 2 riportano i risultati ottenuti nella prova sperimentale del convenzionale.

Prova in Agricoltura biologica (Emilia-Romagna)
Nella proposta nutrizionale Cerea FCP sono stati usati i seguenti prodotti:

  • Verv Plus: idrolizzato proteico di origine animale con amminoacidi, azoto e carbonio organico, arricchito con microelementi.
  • Proser MnZn: miscela di microelementi a base di Zinco e Manganese veicolati dagli acidi carbossilici.
  • Proser Ca: concime fluido a base di Calcio e acidi carbossilici che aumenta la consistenza e l’elasticità dei frutti.
Tabella 2. Protocollo trattamenti pomodoro da industria in agricoltura biologica

Anche in questo caso, poco prima della raccolta, sono stati prelevati dei campioni sui quali sono stati rilevati:

  • Resa bacche rosse (kg/m2)
  • Grado Brix
  • Peso bacche medie
  • Incidenza marciume

I grafici di figura 3 e 4 riportano i risultati ottenuti nella prova sperimentale del biologico.

Conclusioni

La proposta nutrizionale FCP, sia in agricoltura biologica che in convenzionale, ha dato dei risultati molto incoraggianti sia per maggiore pezzatura di frutti sia per grado Brix più elevato rispetto alla tecnica nutrizionale aziendale.

Nella prova in agricoltura convenzionale nella tesi Cerea FCP si è ottenuta una resa ettaro più elevata (9,15 contro 7,90 kg/m2) e un grado Brix più alto (5,4 rispetto a 5,2). Questo ha permesso di spuntare un prezzo maggiore di 1,1 €/ton pari a 100 € ettaro solo come premio qualità, il quale va aggiunto alla PLV in più ottenuta per l’incremento produttivo totale.

Nella prova in agricoltura biologica si sono ottenuti dei risultati simili alla prova convenzionale. In particolare, la tesi Cerea FCP ha registrato un incremento nella resa (10,3 rispetto a 9,0 kg/m2), nel peso medio bacche (75,2 g rispetto a 65,7), nel grado Brix (4,5 contro i 4,2) e un’incidenza di bacche marce notevolmente inferiore (2,1 bacche/m2 rispetto 7,5).